2003 - IL CANE DI AFRODITE per Enzo Amendola (Mario Lunetta) Stampa E-mail
Vive, questa pittura urgente e lontanissima, di un’allarmante pacatezza, nel paesaggio vitrino di fluidi erotici impalpabili, simili alla polvere,
La Niobide ferita n. 1 (2002)
La Niobide ferita n. 1 (2002)
al pulviscolo lambito dal sole dell’aria, in un brivido accecante e fermo. Vive, del suo respiro impietrito, energia prensile, nitidezza che ricava il proprio enigma dalle sue geometrie dove il colore si dispone come in un abito a precisa misura, abbandonato e insieme caldo del corpo che lo indossa, lo indosserà tra poco, in prossimità della spiaggia, a un passo dal busto di Afrodite in terracotta, mentre il cane guata in silenzio. I rumori del mondo: obliterati. Il groviglio intestinale di ciò che chiamiamo realtà: ridotto a progetto inesorabile, disegno della mente campìto nella profondità illusoria di muraglie remote, pareti anaprospettiche: ora che la ragazza si appresta a entrare in acqua, l’idrovolante sta ammarando e quasi ammicca pomposo, giallo, azzurro, alla sua ombra sbarazzina, la pera si lascia sfiorare da due mani gentili, la donna in verde esce dal quadro sulla sinistra, fotogramma dimezzato di vita, di pittura e di sogno interrotto: e le immagini magiche ormai si fanno allarme, allegoria sottile avvitata nel corpo sordo delle nostre angosce. Mario Lunetta "Doppio fantasma - 91 Poesie per 91 artisti" Fermenti Editore, 2003, pp. 12-13.